CD ROM
Bari Type
La Gazzetta del Mezzogiorno, 16 marzo 1999.
Questo CD Rom non si propone come un catalogo, un inventario, ma una visione personale della città, una sorta di diario personale. E questa visione personale della città – ha sottolineato nella presentazione Pina Belli d’Elia, docente di storia dell’arte – è un’ottica razionale e serena, dà della città un’immagine positiva e tranquillizzante in una visione creativa e non edulcorata.
Pixel di Puglia
Una storia di pietre e di uomini raccontata in 200 scatti d’autore
Sara Strippoli su La Repubblica, 12 febbraio 2002
Una barese sognatrice, ma non ancora delusa. Luciana Galli si era definita così presentando il suo precedente reportage fotografico multimediale. Una barese innamorata, vorremmo aggiungere, che con la sua città ha giocato e flirtato immortalandola quando è bella e solare, originale e vera, vitale o insolitamente futuristica. Dopo Bari type – il nome della scrittura della Puglia bizantina – nel quale un diario privato amoroso svelava una passione in affascinanti pagine di ipertesto fotografico, Luciana Galli torna ora con il secondo lavoro che allarga gli orizzonti all’intera regione: un CD ROM in 215 scatti che, sin dal titolo, denuncia la sua appartenenza a un futuro tecnologico dal quale non sono esclusi gli accenti poetici di cui era così tanto impregnato il passato lavoro. Il nuovo viaggio si chiamaPixel di Puglia, un nome che rende subito omaggio alla sua ispirazione rimandando all’unità di misura della grafica digitale. Un sogno che non è abbandonato, ma soltanto rivisto sotto la lente delle nuove tecnologie che impongono un’accelerazione dell’immagine dal quale pare non si possa più prescindere.
Come Bari type, Pixel di Puglia è ancora un viaggio. Uno di quelli nel quale non puoi lasciarti andare alla nostalgia, però, non puoi indulgere nei ricordi, soprattutto non ti puoi permettere di sostare a lungo. Una visione d’insieme fatta di tanti piccoli quadri da cogliere al volo e poi di nuovo in marcia, la lentezza della contemplazione e del pensiero poco si addice alla nostra frenetica contemporaneità. È come se la passione di prima si fosse consolidata. È ancora amore, ma uno di quelli che non ha più bisogno di epistolari romantici. Una progressiva riduzione agli elementi essenziali, dai 17 capitoli tematici del primo lavoro all’articolazione nei quattro percorsi attuali: la pietra, la terra, il paesaggio e le genti. Quello che gli americani chiamerebbero il basic, l’indispensabile, nulla di più.
Un essenziale scorporato, però, come appunto permette la frammentazione in pixel, come davanti ad un antico puzzle dal quale è possibile scegliere le tessere che servono. Tirar fuori un campo rosso di papaveri per ingrandirlo – e finalmente goderne – oppure il volto saggio di un pescatore, uno di quelli che della vita sembra aver capito tutto e non ha più bisogno di fare domande.
Per Bari, immagini da un diario privato
Peppe Allegretta sul package del CD, 2005
Bari è una città che senti: le voci della gente, i profumi nel vento di Levante, i suoi sapori, tutto si somma in un solo respiro e una sensazione forte e imprecisa assale i sensi di chi cammina per le sue strade. Luciana Galli deve averle percorse in lungo e in largo distillando le innumerevoli sensazioni nelle immagini raccolte nei 17 capitoli di questa opera. L’occhio che fotografa seleziona, taglia con un bisturi di luce e crea ex novo per il piacere dell’occhio che osserverà, ma a volte, come in questo caso, la vista non è il solo senso coinvolto. Luciana Galli ci restituisce intatto il respiro della città. Voci e profumi, il contatto ruvido con la pietra romanica, in questi scatti c’è tutto, c’è Bari.
Maria Paola Porcelli su La Gazzetta del Mezzogiorno, 16 giugno 2005
Da venti anni s’insinua come una sonda nel corpo di Bari, indagando sulle cellule della città, ingrandendole e rendendole visibili a tutti con la sua macchina fotografica. Ne ha rapito attimi e sguardi irripetibili come i fasci di luce che illuminano per il tempo di uno scatto le architetture. Si è arrampicata sulle impalcature: nel Petruzzelli (un mese prima del rogo) per scoprire i segreti prospettici cui ricorse l’Armenise nel dipingere la cupola o nella Basilica di San Nicola a mettere a fuoco particolari ai più in conoscibili. E’ la fotografa barese Luciana Galli i cui oltre 400 scatti realizzati in venti anni di passione per la fotografia hanno composto, come fosse un puzzle, un biglietto da visita multimediale della città di Bari che l’Assessorato alle Culture del Comune ha voluto produrre ed adottare, patrocinandolo, per la sua diffusione intelligente ed efficace, affatto “cartolinesca”.